Cara vecchia pensione...

09.04.2019

L'articolo di oggi riguarda quella antica forma sociale di tutela finanziaria che era la pensione. Era!..perchè il presente e soprattutto il futuro è molto incerto al proposito....

La ING Bank ha effettuato recentemente un sondaggio circa la previsione sul reddito dopo il pensionamento. L'analisi ha potuto contare su un campione di 14.695 intervistati, cittadini di 13 paesi europei, oltre a Stati Uniti e Australia. Il campione italiano è formato da 1.634 persone. Cosa ne emerge?..che il 60% dei cittadini italiani prevede che la pensione non sarà sufficiente per mantenere lo standard di vita attuale, motivo per cui il 54% ritiene che non avrà altra scelta che continuare a lavorare anche dopo aver maturato il diritto al pensionamento. Questa preoccupazione in realtà non è solo italiana, ma anche dei nostri vicini d'oltralpe spagnoli e francesi, i quali sono ancora più negativamente proiettati verso il futuro.

Questa incertezza circa il se, come, quando e quale importo pensionistico prenderemo  è molto legata al susseguirsi di modifiche o discussioni circa la normativa sull'adeguamento dell'età pensionabile. A questo si aggiunge l'aumento costante dell'aspettativa di vita che, se da una parte è egoisticamente auspicabile, dall'altra comporta necessari e costanti adeguamenti sulle percentuali di reddito che la Previdenza pubblica potrà assicurare. Va da sé che visti i presupposti, difficilmente si potrà pensare che un dipendente con un impiego mediamente retribuito potrà mantenere lo stesso tenore di vita con la sola pensione.

Anche tu rientri in questo 60% o sei tra quelli che, comunque vada, potrà sicuramente contare su un reddito/rendita che gli permetterà di vivere un roseo futuro?

Qualunque sia il gruppo a cui appartieni, di base ci sono delle considerazioni importanti da fare che potrebbero cambiare la tua opinione qualora fossi nel gruppo più numeroso.

La prima considerazione è di carattere generale ed è che molto spesso ci sono soluzioni molto semplici che noi non prendiamo in considerazione, ostinandoci a vedere sempre e solo i lati negativi delle questioni.

La seconda considerazione è legata alla nostra cultura. La Previdenza sociale nasce in Italia già alla fine del 1800 e si modifica per un lungo periodo a favore del lavoratore, fino alla riforma Dini del 1995. In sostanza lo Stato si sostituiva al datore di lavoro una volta raggiunto il termine dell'età lavorativa, assicurando un reddito di poco inferiore. Nel corso degli anni però la società ha subito delle trasformazioni sostanziali, tra le quali il raddoppio della popolazione in un secolo  e l' aspettativa di vita che si è allungata in 60 anni di 20 anni, motivi per cui (ma non solo..) questo istituto si è trovato nella condizione di adeguare i propri parametri, ed ora non è più in grado di assicurare alle generazioni attuali e future un reddito tale da mantenere lo stesso standard di vita.

La terza considerazione da fare è legata alla carente educazione finanziaria di molti Italiani, i quali avendo sempre potuto contare sul un reddito fisso e costante, spesso si sono poco impegnati al fine di  apprendere come far lavorare al posto loro i risparmi accantonati nel corso della vita, attraverso una calcolata gestione del rischio/redditività/detassazione. Ad oggi si calcola che, esclusi gli investimenti immobiliari, tali risparmi ammontino a € 4.500 miliardi più o meno liquidi ed a volte improduttivi.

Ora la situazione contingente richiede più che mai un impegno in prima persona che consiste nella preparazione al periodo post-lavorativo nel modo più proficuo, iniziando fin da ora a tenere uno standard di vita adeguato e a risparmiare piccole cifre mensili da investire in piani a lungo termine o in piani pensione. Diventa importante perciò studiare una strategia che tenga in considerazione l'orizzonte temporale, ma anche il livello di rischio e le caratteristiche finanziarie e personali.

Cosa dobbiamo impegnarci a fare per non arrivare impreparati?

  • Pianificare un investimento a lungo termine che massimizzi i guadagni ed abbia un impatto minimo sui costi. Ricordate che costi bassi significa maggiori rendimenti per voi! Tenetelo sempre a mente.
  • Diversificare l'investimento in varie tipologie di strumenti per gestire al meglio i rischi a lungo termine.
  • Propendere verso una disciplina al risparmio che permetta di accantonare costantemente anche piccole cifre ma che produrranno cifre consistenti grazie alla capitalizzazione.

La capitalizzazione è un concetto semplice. Quando investi dei soldi, il tuo capitale ti frutterà interessi o redditi. L'anno successivo guadagnerai sul capitale iniziale e sugli interessi del primo anno, e così via. Alla fine, ipotizzando € 100 al mese, per 40 anni, al rendimento capitalizzato del 5% possiamo indicare che il nostro investimento originario pari a:

€ 1200x40 = € 4800 darà un capitale pari a €148.856,46...è matematico!

Qualsiasi calcolatore online vi darà lo stesso risultato..provate!

Ovviamente il 5% annuo è un valore stimato, ma raggiungibile abbastanza facilmente attraverso l'uso congiunto di  algoritmi che effettuano una scrematura tra tutti gli strumenti presenti sul mercato, e alla attenta gestione del consulente, il quale ha il compito di monitorare il portafoglio e effettuare tutti quegli interventi di ribilanciamento, per mantenere costante il reddito atteso ed il livello di rischio indicati dal cliente.

Lo scopo è quindi generare rendimento tenendo sotto controllo il rischio. In realtà molti risparmiatori sono alla ricerca di prodotti garantiti, che incorporano protezioni e limitano al minimo il rischio. I prodotti con queste caratteristiche, di solito estremamente complessi e costosi, hanno bassissime prospettive di rendimento, specialmente nell'attuale contesto economico finanziario. Però una corretta ed attenta gestione basata su un efficiente mix di strumenti possono assicurare entrambi i risultati, intervenendo sui pesi e le esposizioni valutarie nel corso del tempo. Il livello di rischio si può ridurre poi progressivamente, man mano ci si avvicina alla data obiettivo.

Concludo riaffermando che piccoli e costanti investimenti mensili uniti ad una pianificazione approfondita dei propri risparmi effettuata con un consulente fidato, possono assicurarvi un'età pensionabile priva di sacrifici e atta a soddisfare le esigenze legate all'età.

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